L’internazionalizzazione premia le imprese lombarde

Rapporto Confindustria Lombardia: la quasi totalità delle imprese manifatturiere lombarde presenti sui mercati esteri prediligono l’export rispetto ad altre forme di internazionalizzazione come la scelta di avere sedi commerciali o produttive
di Paolo Panceri

(Il Sole 24 Ore Radiocor ) – La quasi totalità delle imprese manifatturiere lombarde presenti sui mercati esteri prediligono l’export rispetto ad altre forme di internazionalizzazione come la scelta di avere sedi commerciali o produttive. Il 45% del fatturato è realizzato all’estero, ma nel 2020 il 55% delle imprese ha subito una diminuzione dei ricavi all’estero. Inoltre il Covid-19 ha invitato a un potenziale ripensamento delle supply chain in futuro: infatti, mentre il 67% delle imprese rispondenti ha mantenuto invariati composizione e numero dei propri fornitori nel 2020, ben il 25% delle imprese ha intenzione di modificarli nel prossimo anno. Tra le imprese che hanno cambiato fornitori esteri, principalmente l’attenzione è rivolta a Paesi Ue. Questi i principali risultati emersi dall’Indagine internazionalizzazione 2021 «Gli effetti della pandemia negli scambi globali delle imprese lombarde» realizzata da Confindustria Lombardia, Assolombarda e Sace e con il coinvolgimento di tutte le Associazioni territoriali di Confindustria Lombardia. Inoltre il 66% delle imprese esportatrici rispondenti non ha intenzione di attivare canali di e-commerce, mentre fra i servizi richiesti per l’internazionalizzazione le imprese prediligono la ricerca di clienti e controparti estere, l’organizzazione di B2B e le consulente tecniche. Infine Germania, Francia e Spagna sono i principali Paesi per le vendite, mentre Usa, Russia e Germania sono i Paesi target per i prossimi anni.

Per la ripresa necessarie velocità di scelta e adattamento
«Nel 2020 il calo produttivo delle imprese lombarde è stato del 10,6% a fronte del 9,7% su scala nazionale. Ma c’è ripresa, perché nel primo trimestre del 2021 l’export della Lombardia è inferiore soltanto dello 0,8% su quello del 2019. Ma il recupero della domanda in atto non è un ritorno al passato. La crisi del 2020 infatti ha portato una modifica dei fattori competitivi. In un clima di transizione vanno premiate le strategie di chi va verso la digitalizzazione e la sostenibilità. Velocità di scelta e adattamento sono la chiave di volta del futuro, così come resilienza e sostenibilità delle imprese lombarde faranno la differenza». Lo ha detto Veronica Squinzi, vicepresidente di Assolombarda delegata a Internazionalizzazione ed Europa, in apertura della presentazione del Rapporto Indagine Internazionalizzazione 2021 “Gli effetti della pandemia negli scambi globali delle imprese lombarde”. L’evento è a cura di Confindustria Lombardia in collaborazione con il Sistema di Confindustria Lombardia e con Sace-Simest, Ispi e Ice Agenzia.

Fonte: Il Sole 24 Ore